Se siete ancora indecisi sul menù di Natale o non avete preso una posizione tra menù tradizionale o novità (che, considerando la monotonia degli ultimi mesi, non farebbe male a nessuno) vi diamo due dritte che accontenteranno gli uni e gli altri, gli amanti del Natale come è sempre stato e chi cerca almeno un piatto che devii dalle aspettative natalizie.

Partiamo da un primo, suggerito dalla chef Simona Gozzi dell’Osteria del Castagno: ravioli ripieni di zucca e amaretti con burro, salvia, parmigiano e nocciole. Se il condimento è semplice, la preparazione richiede tempo e se non avete una macchina per stirare la pasta fresca, procuratevi mattarello e spianatoia.

Vi ricordiamo intanto gli ingredienti:

per l’impasto [per 4 persone]
300 grammi di farina OO
3 uova

per il ripieno
300 grammi di zucca
4 cucchiai di parmigiano
4 amaretti
granella di nocciole
sale e pepe q.b
olio extra vergine di oliva

per il condimento
nocciole tritate
40 gr di burro [o ad occhio, in base ai vostri gusti]
un ciuffo di salvia
parmigiano q.b una volta impiattati i ravioli.

Una volta fatta la pasta e lasciatela riposare [date un’occhiata a come fa Benedetta, se fosse la vostra prima pasta fresca all’uovo!]. Intanto, in una padella avrete riscaldato l’olio e aggiunto la zucca precedentemente tagliata a dadi. Aggiungete sale e pepe e cuocete fino a che la zucca non sarà pronta. Aggiungete allora gli amaretti sbriciolati e il parmigiano. Frullate poi il ripieno. A questo punto, prendete l’impasto e stendetelo con il mattarello o con la macchina per la pasta fresca.

Una volta stesa la pasta e tagliata a strisce alte circa 10/12 centimetri, lungo il lato lungo, disporre il ripieno con un cucchiaino o con la sac à poche, distanziato in base a quanto volete siano grandi i vostri ravioli. A questo punto, prendendo la striscia di pasta dai due angoli opposti, sempre sul lato lungo, piegatela in modo che copra completamente i ripieni. Premete e sagomate la pasta intorno alla crema di zucca e tagliatela della sagoma e della grandezza che preferite.

I ravioli cuoceranno in due minuti. Attenti alla cottura, la pasta fresca è delicata e non va stracotta! Una volta scolati, saltarli in padella con il burro precedentemente sciolto con la salvia, granola di nocciole e infine una spolverata di parmigiano.

Se preferite seguire la video ricetta, cliccate QUI


Il panforte fatto in casa, la ricetta di Loriana

Il panforte di Siena è uno dei dolci più tipici del Natale toscano. Resiste al panettone e al pandoro, nonostante il suo gusto deciso e molto speziato richieda palati più curiosi.

Il panforte che conosciamo oggi, quello spolverato di zucchero a velo, risale al 1887, anno in cui a Siena, per il Palio, arrivarono i Savoia. Per celebrarne la visita e omaggiare la regina Margherita, se ne cambiò la ricetta classica, scegliendo canditi più chiari e ricoprendolo di zucchero bianchissimo. Le origine del dolce risalgono però al Medioevo, quando Siena, grazie alla sua posizione strategica lungo la Via Francigena, era una capitale del commercio delle spezie in arrivo dall’Oriente. Tra queste il pepe, pregiato, costosissimo, un lusso concesso a pochi. [A proposito della storia sociale del pepe e del suo ruolo nell’economia medievale, vi consigliamo di leggere il sempreverde Allegro ma non troppo, di Carlo Cipolla, un libretto piacevole e snello, un’ottima lettura natalizia].

Non a caso, considerando il costo degli ingredienti – le scorze e la frutta candita così come le mandorle e le spezie non si trovavano nel reparto dolci del supermercato – la preparazione del panforte era un’esclusiva dell’Arte dei Medici e degli Speziali e il suo consumo era un lusso riservato ai nobili, al clero e ai ricchi commercianti.

Oggi, stando bene attenti alla qualità degli ingredienti, alla freschezza delle mandorle, all’aroma della frutta candita, al miele – vi consigliamo il millefiori – alle spezie, appunto, il panforte è un dolce che si può preparare in casa e che si può regalare, visto la facilità e i tempi di conservazione.

Qui vi proponiamo la ricetta di Loriana, agrichef dell’Agriturismo Renai e Monte, a Gambassi Terme. Loriana lo prepara ogni Natale, per la famiglia e per regalarlo a parenti e amici.

Ingredienti:
260 g mandorle non pelate
300 g canditi misti
300 g zucchero
150 g miele
150 g farina 00

Spezie (di solito cannella, coriandolo, noce moscata, chiodi di garofano…) ma se non avete una drogheria di fiducia dove comprare il composto, Giovanni Righi Parenti, che è stato un grande esperto di cucina senese, consiglia queste dosi: 5 g di coriandolo in polvere, 3 g di macis macinato, 1 g di chiodi di garofano macinati, 1 g di noce moscata macinata), 10 g zucchero a velo, Ostia 1 foglio.

In un pentolino sciogliete a bagnomaria il miele e lo zucchero e quando avranno consistenza liquida, aggiungete la farina e le mandorle che avrete precedentemente tostato in forno per qualche minuto. L’impasto sarà bello tenace, ma con un buon lavoro di bicipiti dovreste riuscire ad amalgamare tutti gli ingredienti!  Infine, aggiungete le spezie a vostro gusto e continuate a mescolare.

Preparate uno stampo a cerniera (o in alluminio o carta) del diametro di 20 cm e rivestitelo con l’ostia, sia sul fondo che sul bordo. Aiutandovi con un mestolo di legno, stendete l’impasto nello stampo, in modo che la superficie sia regolare.

Cuocete nel forno statico preriscaldato a 180° per circa 30 minuti. Trascorso questo tempo sfornate il panforte e lasciatelo intiepidire solo per alcuni minuti prima di toglierlo dalla teglia.

Se vi piace, spolverizzate dello zucchero a velo sopra.

E siccome anche l’occhio vuole la sua parte…

Veniamo a qualche idea per imbandire una bella tavola natalizia. Lasciamo la scena a Roberta, esperta oste dell’Osteria del Castagno. Anche se non avete tutte le decorazioni a sua disposizione, prendete spunto per il centro tavola, per piegare i tovaglioli in modo diverso dal solito, per l’abbinamento dei colori, dei materiali! Che dire, buona visione e buoni preparativi a tutti!