Via Francigena
Camminare è l’unità di misura con cui l’uomo si confronta con la terra
È grazie a un diario di viaggio se oggi possiamo ricostruire l’antico tracciato della Via Francigena.
A scriverlo fu un tal Sigerico, un abate inglese che di ritorno dal pellegrinaggio a Roma – dov’era stato ordinato niente meno che Arcivescovo di Canterbury – registrò gli ottanta rifugi che gli diedero accoglienza.
Scritto nel 990, il diario di Sigerico è considerato oggi la fonte più autorevole, quella che restituisce il percorso più filologico della Via Francigena.
Intorno all’anno 1000 a.c.
A cavallo dell’anno Mille, migliaia di pellegrini presero la strada della Terra Santa.
La cristianità occidentale andava in pellegrinaggio a Gerusalemme e si preparava a riconquistarla con la prima crociata del 1099. Si partiva per la remissione dei peccati, si partiva per il premio celeste o più banalmente per un ultraterreno tornaconto economico.
La Via Francigena rappresentava uno snodo strategico tra le vie della fede europea.
I pellegrini provenienti da nord, la seguivano per raggiungere Roma e poi oltre per arrivare ai porti pugliesi, verso l’imbarco per la Terra Santa.
I pellegrini italiani la percorrevano verso nord, fino a Luni, lungo la costa tirrenica dove ci si imbarcava per la Francia e da lì si prendeva la strada per Santiago de Compostela, l’altra meta del pellegrinaggio medievale.
Insomma la Via Francigena è stata la prima interstatale europea, un medium di comunicazione importante dove si muovevano arte, cultura, commerci e lingue.
La via Francigena oggi
Oggi la percorrono altri viandanti: per alcuni è il viaggio della vita, c’è chi la segue spinto dalla fede o da nuove forme di spiritualità, chi la percorre per riempirsi di visioni, incontri e paesaggi memorabili.
“Camminare – scrive Rebecca Solnit – è l’unità di misura con cui l’uomo si confronta con la terra” ma è anche un modo per riscoprirsi umani, insieme, piuttosto che individui: ogni strada tiene traccia di chi la percorre e ogni strada è un’infinita costellazione di variabili, di caso e volontà.
Lungo la Via Francigena tutte queste costellazioni si intrecciano trasformando il cammino di ogni pellegrino in un’esperienza indimenticabile.
Gambassi Terme si trova a cavallo tra la 30° e 31° tappa, tra San Miniato e San Gimignano: 24 chilometri il primo tratto – con un punto sosta e fontanella d’acqua alla Pieve di Coiano – e 13 chilometri per arrivare a San Gimignano, con punto ristoro al Santuario di Pancole
Informazioni turistiche:
- Associazione Toscana delle Vie Francigene e Cammini
- Tappa 30 – Da San Miniato a Gambassi Terme
- Tappa 31 – Da Gambassi Terme a San Gimignano
A partire dal 2019, l’Ufficio Informazioni Turistiche di Gambassi Terme, in Via Volterrana 60, è nell’elenco dei rivenditori ufficiali delle Credenziali del Pellegrino!