Chiesa di San Pietro, Badia a Cerreto

Una chiesa di campagna che per secoli ha conservato uno dei capolavori del Rinascimento fiorentino

L’ex badia camaldolese di San Pietro si trova lungo la strada che collega Gambassi Terme a Certaldo. Risulta da fonti storiche, che la costruzione del primo eremo sia avvenuta tra il 1059 e il 1072. I camaldolesi vi rimasero fino al 1421, quando papa Martino V l’unì al monastero cistercense di Santa Maria degli Angeli a Firenze. La soppressione definitiva avvenne del 1652 anche se vi si è sempre svolto il servizio pastorale per la comunità di Badia a Cerreto.

Se non fosse per la piccola croce che svetta all’incrocio delle falde del tetto, la facciata di San Pietro direbbe ben poco della sua funzione religiosa: modesta, completamente intonacata di bianco, si confonde facilmente con un’abitazione e sembra impossibile che per oltre tre secoli abbia conservato L’incoronazione della Vergine di Lorenzo Monaco, uno dei capolavori del Rinascimento fiorentino oggi conservato agli Uffizi.

La pala proveniva dal monastero di Santa Maria degli Angeli a Firenze – il monastero dove lo stesso Lorenzo Monaco prese i voti – e alla sua restituzione la chiesa di Badia a Cerreto ottenne un dipinto di Francesco Soderini, una Vergine col Bambino tra i Santi Monaca e Agostino datata 1726.

All’interno, la copertura a capriate lignee si appoggia su otto paraste sormontate da capitelli in arenaria scolpiti con motivi vegetali. La pianta rettangolare è stata ridotta in lunghezza a partire dal presbiterio. Gli edifici dell’ex monastero sono oggi abitazioni private

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