Nel XIII secolo Gambassi visse da pedina una stagione di scontri, avvicendamenti di potere e rivendicazioni tra i Vescovi di Volterra e San Gimignano. Ciò nonostante, la sua economia attraversò una fase di ripresa grazie all’impulso dell’artigianato del vetro.

L’arte vetraia si diffuse lungo e grazie alle arterie cardinali dell’epoca – la Via Francigena e la Via Volterrana – al cui crocevia Gambassi seppe sfruttare il passaggio di migliaia di stranieri e pellegrini. Questa felice stagione è documentata dai resti di una fornace del XIV secolo – rinvenuta tra il 1986 e il 1991 grazie a sei campagne di scavo archeologico in località Germagnana e Santa Cristina – ed è testimoniata dalla fama internazionale che alcuni dei maestri bicchierai di Gambassi seppero conquistare.

Tra il XIII e il XIV secolo, la Valdesa si affermò come uno dei poli principali per produzione vetraia in Italia e seppe rispondere alla domanda di manufatti di vetro proveniente dai grandi centri.
La sua posizione di passo la rendeva permeabile alla diffusione di nuove tecnologie, la terra era ricca di minerali e i numerosi boschi – presenti soprattutto nell’area di Gambassi e Montaione – assicuravano legna a sufficienza per alimentare le fornaci. Per di più, la manica larga delle concessioni di sfruttamento dei beni boschivi l’aiutarono ad affermarsi sul mercato. Nel 1400, nonostante la grande recessione che investì l’intero secolo e l’emigrazione di molti maestri verso le grandi città, Gambassi Terme sopravvisse come centro specializzato nella produzione vetraia tanto che un terzo della sua popolazione era ancora impegnato in questo settore.

Becuccio Bicchieraio e la fama di Gambassi

Si producevano suppellettili per la casa, vetri da mensa, soprattutto bicchieri dalle linee e dai colori straordinariamente moderni – i cosiddetti gambassini – e non è dunque un caso se tal Domenico di Jacopo di Mattio, forse il più noto maestro tra quelli che riuscirono a fare il grande salto, fosse più comunemente chiamato Becuccio Bicchieraio. A Firenze, dove si guadagnò incarichi importanti, il maestro gambassino divenne amico di numerosi artisti e tra questi, di Pontormo e di Andrea del Sarto, al quale commissionò la cosiddetta Pala Gambassi, di cui oggi rimane copia nella Chiesa di San Giovanni a Varna [l’originale, commissionata per il monastero dei Santi Lorenzo e Onofrio di Gambassi è oggi conservata alla Galleria Palatina di Firenze].

La mostra permanente

A Gambassi, in Via Garibaldi 7, una mostra permanente raccoglie studi e ricerche effettuati tra Gambassi e Montaione e ripercorre la storia pre-industriale della produzione vetraia in un percorso a quattro tappe: la produzione del vetro in Italia, la tecnologia del vetro preindustriale, la vita quotidiana nei luoghi di produzione di Gambassi, la produzione del vetro lungo la Via Francigena.

La mostra è aperta:

  • dal 15 settembre al 14 giugno:
    dal martedì al venerdì 15.00-19.00
    il sabato dalle 09.00-13.00
    chiuso la domenica.
  • dal 15 giugno al 14 settembre:
    dal martedì al venerdì 15.00-19.00
    chiuso il sabato e la domenica.