La ricetta e i segreti della Signora Arcangela
Il coniglio fritto è la nostra particolare madeleine, è la ricetta della domenica, il piatto della nonna, una concessione perché si sa, il fritto è pesante, si sa, non fa bene, uhh, si sa, poi che odore in casa… ma quanti ricordi e che delizia!
Cucinarlo alla toscana è più facile di quanto pensiate, pochi fronzoli, pochi passaggi, un’unica vera incognita: la temperatura dell’olio. Noi seguiamo la ricetta di Arcangela, una vita passata a cucinare, una cuoca che a guardarla danzare in cucina, sembra tutto una passeggiata!
Per la pastella, rigorosamente all’uovo, Arcangela usa la farina di grano tenero, una 00 perché sviluppa poco glutine [le farine più dure legano meglio ma potrebbero assorbire l’olio in cottura e impregnare l’impanatura]. Tre le uova per un coniglio intero. La pastella deve avere una consistenza liquida, simile all’impasto di un ciambellone. Usate una forchetta o la frusta per eliminare i grumi di farina e se l’impasto fosse troppo compatto, aggiungete un po’ d’acqua frizzante. Salate quanto basta, senza esagerare!
Una volta lavato e fatto a pezzi, tuffate il coniglio nella zuppiera della pastella e fate in modo che la carne si amalgami bene con la farina e le uova.
In una padella con il bordo alto, scaldate l’olio di semi fino a quando non sarà ben caldo: non risparmiatene, il coniglio deve affogarci dentro! Non affollate la padella, cucinatene pochi pezzi per volta. Dopo circa cinque minuti dall’immersione della carne, girate i pezzi e poi lasciate cuocere per almeno altri 10 minuti o fino a quando la pastella non avrà preso un bel colore dorato.
Scolare su carta assorbente e servire ancora caldo!
Ingredienti
1 coniglio
3 uova intere
acqua frizzante fresca
sale q.b
olio di semi
Cottura in 15/20 minuti.